lunedì 13 maggio 2024

Buoni e cattivi vicini

La consociazione delle piante
Se le piante potessero parlare, probabilmente le sentiremmo litigare o scambiarsi cortesie perché, come noi umani, anche tra le verdure ci sono tipologie che non vanno d'accordo. Ci sono alcuni ortaggi che stando vicini possono danneggiarsi reciprocamente, a causa di fattori specifici: le essenze sprigionate dalle radici o dal fogliame, l’ombra proiettata sugli ortaggi vicini (a volte utile, altre volte dannosa), spazio e dimensione, capacità di proteggere da certi parassiti… Da secoli gli orticoltori si tramandano esperienze sulle “buone o cattive compagnie” fra i diversi tipi di verdure: oggi anche la scienza ci conferma che la vicinanza di alcuni ortaggi aumenta la velocità dello sviluppo, le dimensioni e la qualità dei frutti, con risultati positivi. Ad esempio, le piante aromatiche come la menta o la lavanda possono allontanare le zanzare o le mosche da piante vulnerabili coltivate vicino ad esse. Alcune combinazioni di piante possono fornire supporto strutturale reciproco: piante rampicanti come i fagioli possono arrampicarsi su piante di mais, fornendo un supporto naturale. La consociazione è una tecnica che sfrutta le interazioni positive tra le piante per favorire la crescita e la salute delle colture. Applicare correttamente la consociazione è una delle basi della moderna orticoltura biologica, che prende spunto dalle tradizioni ma anche dai risultati di ricerche scientifiche. La consociazione comporta necessariamente una ricca varietà di ortaggi diversi: nell’orto di casa è un vantaggio importante che prende spunto da ciò che accade in natura. Nei prati e boschi selvatici convivono infatti molte specie diverse che si aiutano a vicenda nell’attirare gli insetti utili per la fecondazione dei fiori e nell’allontanare i parassiti. Sfruttando nel modo giusto le caratteristiche ed esigenze di ogni tipo di ortaggio si può realizzare una coltivazione maggiormente produttiva.


 Riccardo Piccinno (2^B) e Giada De Giosa (2^A)

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