Riccardo Piccinno (2^B) e Giada De Giosa (2^A)
lunedì 13 maggio 2024
Buoni e cattivi vicini
La consociazione delle piante
Se le piante potessero parlare, probabilmente le
sentiremmo litigare o scambiarsi cortesie perché, come noi umani, anche tra le
verdure ci sono tipologie che non vanno d'accordo. Ci sono alcuni ortaggi che
stando vicini possono danneggiarsi reciprocamente, a causa di fattori specifici:
le essenze sprigionate dalle radici o dal fogliame, l’ombra proiettata sugli
ortaggi vicini (a volte utile, altre volte dannosa), spazio e dimensione,
capacità di proteggere da certi parassiti… Da secoli gli orticoltori si
tramandano esperienze sulle “buone o cattive compagnie” fra i diversi tipi di
verdure: oggi anche la scienza ci conferma che la vicinanza di alcuni ortaggi
aumenta la velocità dello sviluppo, le dimensioni e la qualità dei frutti, con
risultati positivi. Ad esempio, le piante aromatiche come la menta o la lavanda
possono allontanare le zanzare o le mosche da piante vulnerabili coltivate
vicino ad esse. Alcune combinazioni di piante possono fornire supporto
strutturale reciproco: piante rampicanti come i fagioli possono arrampicarsi su
piante di mais, fornendo un supporto naturale. La consociazione è una tecnica
che sfrutta le interazioni positive tra le piante per favorire la crescita e la
salute delle colture. Applicare correttamente la consociazione è una delle basi
della moderna orticoltura biologica, che prende spunto dalle tradizioni ma anche
dai risultati di ricerche scientifiche. La consociazione comporta
necessariamente una ricca varietà di ortaggi diversi: nell’orto di casa è un
vantaggio importante che prende spunto da ciò che accade in natura. Nei prati e
boschi selvatici convivono infatti molte specie diverse che si aiutano a vicenda
nell’attirare gli insetti utili per la fecondazione dei fiori e nell’allontanare
i parassiti. Sfruttando nel modo giusto le caratteristiche ed esigenze di ogni
tipo di ortaggio si può realizzare una coltivazione maggiormente produttiva.
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